Questa pagina di appunti inizia con qualche riga per parlare dei tempi di oggi, tempi dove tutto o quasi è da consumare il prima possibile per fare posto alle mode successive. Non ci è più concesso di vivere seguendo i nostri personali desideri o inclinazioni.
Resto ovviamente nell’ambito della musica e alla sua “durata” nel tempo e ritengo che chi di voi lettori è diversamente giovane s’è accorto che la musica in questi ultimi anni si omologa a generi quasi univoci, cantanti e brani che sono spesso la fotocopia di se stessi e che dopo una manciata di anni sono dimenticati e se si ascoltano le radio di oggi si può notare che ben poche trasmettono con regolarità musica più vecchia di una decina d’anni.
Anche le raccolte di dischi come nella foto sono una rarità, oggi la musica è “liquida” il che sotto intende che non c’è, non è fisicamente in mano al chi l’ascolta ma si ascolta sempre più on-line e questo è probabilmente il vero problema perché, vi garantisco che capita che la musica che vi propongono è molto frequentemente quella che interessa farvi sentire e non quella che a voi piacerebbe ascoltare, le così dette playlist cambiano a seconda della convenienza di la manda in rete.
Certo costa poco o nulla ascoltare la musica, non si acquistano LP, CD, File Audio che hanno forzatamente un costo, anche se di pochi Euro nel caso di file, ma non avendo disponibile il supporto fisico può succedere che ci si affida ad una ricerca in rete e come come quando si cerca un prodotto da acquistare vi viene proposto quello che la rete vuole vendere e per pigrizia capita che si prende quello che ci viene proposto, pensare che con la musica ci sia un meccanismo simile.
Gli acquisti online ci sono sempre stati, chi non ricorda il catalogo Postal Market, quello della Italianissima Vestro o le pagine create Ad Hoc nelle riviste di noi giovani, ma la scelta era più ragionata e indipendente questo è poco ma sicuro.
Per quanto riguarda la musica c’erano le trasmissioni come Supersonic o la Hit Parade, i vari festival o manifestazioni nelle piazze come il Cantagiro o il FestivalBar, insomma si ascoltava molto e si leggeva anche molto, riviste come Ciao 2001 o Qui Giovani.
Ma i pomeriggi o le mattine, quando si bigiava la scuola, passate a scorrere gli infiniti scaffali o ceste piene di LP o 45 giri dei negozi di dischi che riempivano le nostre città come Dentico Dischi o Dischi Celadina o quel negozio piccolo, che se non vado errato si chiamava “La casa del Disco”, ma sempre con le ultime novità presso la stazione autolinee di Bergamo.
Insomma si passava il tempo con gli amici cercando la musica nel vero senso della parola!
Poi ci ritrovavamo a casa dell’amico che aveva lo stereo più moderno ad ascoltare i dischi appena acquistati e ovviamente discussioni infinite per gli ultimi acquisti fatti.
Oggi io come molti altri ascoltatori della radio abbiamo ancora il giradischi e i dischi acquistati spesso oltre 40 anni fa e li riascoltiamo ancora con la stessa passione di allora. era Musica scritta con passione e che ci parlava del mondo, quello vero e non quello che ci propone la rete e che per forza deve essere la più commerciale possibile altrimenti non so fanno i “danè”.
No so e soprattutto non voglio fare previsioni, ma dubito che la così detta musica liquida la si ascolterà ancora fra 40 anni ma di sicuro se la musica, ma anche libri o film non ti entrano nel cuore mai e poi mai avrai motivo di riascoltare, leggere o vedere. Senza considerare che essendo “liquida” potrebbe essere nel frattempo evaporata dai server dove era memorizzata visto che occupa memoria preziosa senza che generi ancora i “danè” di cui sopra.
Nostalgia? Ricordi confusi di tanti anni fa?
Può anche essere ma anche no, perché altrimenti non si spiega il proliferare di piccole radio in rete, spesso con nomi di radio esistite in quei tempi che ripropongono la musica e lo stile delle trasmissioni degli anni 70/80/90, e se cercate in rete ne troverete decine come NRS..
Nel programma rock del venerdì sera inserisco quasi sempre il lato femminile del rock, ma una delle mie cantanti femminili preferite, se non “la” preferita è italiana e si chiama Alice, ovvero Carla Bissi cantautrice e brava pianista, che per anni ha monopolizzato la scena musicale italiana, forse in pochi ricordano che a meta degli anni 70 ha anche presentato un programma sul secondo canale radio: “L’uomo della notte, divagazioni di fine giornata” con il nome d’arte di Alice Visconti, il programma ebbe un discreto successo ma il suo obiettivo era cantare e cosi dopo la vittoria a Castrocaro nel 1971 e partecipo l’anno successivo al suo primo Sanremo anche se senza troppo successo. Il suo primo successo arrivò nel 1978 con “Un Isola” contenuto nell’album “Cosa resta….. un fiore” dove la sua voce di tonalità bassa la rese immediatamente riconoscibile , Ma solo nel 1980 l’incontro con Franco Battiato, Giusto Pio e Francesco Messina , che scrive “Il vento Caldo dell’Estate“ la porto ad essere conosciuta dal grande pubblico. La consacrazione arrivò l’anno successivo con “Per Elisa” che vinse il festival di Sanremo.
Seguono 3 anni di collaborazione con Battiato toccando sempre tematiche molto serie e sentite dal suo pubblico. Da ricordare ad esempio che Per Elisa é una canzone che parla della dipendenza dalle droghe, Elisa sembra parlare di un difficile rapporto con una ragazza, ma in realtà parla della ricerca e dipendenza dalle droghe. Brani come i Treni di Tozeur sono davvero molto raffinati e dopo il distacco da Battiato persegue la ricerca di testi sempre più raffinati con l’aiuto e collaborazione di Francesco Messina, da sempre è il suo compagno di vita e interpreta brani sempre più impegnativi come “La recessione” un testo di Pier Paolo Pasolini ma collabora anche con artisti come Jakko Jakszyk dei King Crimson o concerti con l’orchestra sinfonica “Arturo Toscanini”.
Nel testo trovate alcuni link ad altre pagine che parlano di Alice, un’artista che stimo e apprezzo moltissimo che in cinquant’anni di carrirera non ha mai tradito la sua idea di come fare musica, prendendosi spesso lunghe pagine prima di tornare sul palco o a inciderere nuovi dischi.
Chiudo con una nota leggera… Alice vive con il suo compagno di sempre Francesco Messina a Udine in nella loro casa in compagnia di tantissimi gatti…!
Chiudo questa pagina del Appunti con una colonna sonora e devo ammettere che il suggerimento mi è arrivato durante le ricerche per la piccola rubrica del mio programma della domenica mattina dove i appunto c’è l’angolo delle colonne sonore.
Era praticamente impossibile prima o poi non incappare in Dario Argento e e i suoi film.
Dario Argento è soprannominato Maestro del brivido, come non dimenticare film come L’uccello dalle piume di cristallo, e i film horror come Profondo rosso (1975), e la trilogia de Le tre madri Suspiria, Inferno e La terza madre. Molti di noi ragazzi all’uscita dal cinema eravamo piuttosto sospettosi quando dovevamo passare in zone buie o isolate! Ma non è per questo ne ne parlo ma perché una delle suo colonne sonore e precisamente quella di Inferno, il secondo della trilogie delle tre Madri è stata composta da Keith Emerson. Probabilmente la composizione più iconica è Mater Tenebrarum che da sola crea la giusta tensione emotiva. Da dire che in molte parti della colonna sonora si sente lo zampino di Greg Lake e Carl Palmer anche se quest’ultimo aveva lasciato il gruppo un paio di anni prima.
In qualche modo questa colonna sonora rispecchia molto la vita di Keith, un altro tassello della vicinanza al mondo oscuro di Keith Emerson: “Mater Tenebrarum” è un pezzo che nel mondo metal ha una importanza rilevante, nascono nelle prime note di questa canzone le basi che i Therion svilupperanno da “Theli”, ma anche Lacrimosa ed un certo mondo doom gotico sono evidenti, ma questa colonna sonora ha influenzato molto lo stile di Tuomas Holopainen nei Nightwish.
Lato oscuro di Keith che molto probabilmente l’ha portato al suicidio l’11 marzo 2016.
Una nota che riguarda Dario Argento: Destò molta polemica il suo approccio negativo verso gli animali quali i gatti e i topi, memoria di un’antica superstizione, dando loro la fama di creature diaboliche. Quaolche anno dopo il regista si scusò pubblicamente di quanto detto anni prima.
Tra pochi giorni sarà Natale e noi di NRS vogliamo ringraziare tutti Voi per l’affetto e il supporto che dimostrate a questa piccola radio. Un messaggio, una richiesta, una foto o il solo sapere che dall’altro lato del microfono c’è qualcuno che ascolta e che apprezza il lavoro che tutti noi facciamo ci da la forza per continuare a dedicare tempo a questo progetto che è partito nell’estate del 2020.
Io con Marco, Domenico, Monica, Giusy, Leo auguriamo a tutti voi cari amici di NRS un sereno Santo Natale con a fianco i vostri affetti più cari e che il nuovo anno sia il migliore possibile.
Termino questa pagina con qualche immagine per ricordare il Natale e tutto quanto in questi giorni c’è di positivo: i piccoli ma sinceri regali per dimostrare l’affetto a chi ci sta vicino, il Presepio che ci ricorda la nascita di Gesù ( Il gatto non l’ho mai visto nelle rappresentazioni ma ama restare nella grotta dei pastori e l’ho promosso guardiano) e l’albero di Natale simbolo profano ma che illumina e rallegra questi giorni felici.
Da Enrico un abbraccio a tutti