9 Novembre 1989, ora di cena e e nonostante i buoni propositi in ritardo rientro a casa dal lavoro, cerco di sistemarmi alla meno peggio e passare a salutare Andrea un cucciolo di 6 mesi scarsi che dopo la poppata dormiva beato e tranquillo nel suo lettino, resistere a prenderlo in braccio e coccolarlo un pochino è come sempre dura, ma c’è tempo per tenerlo in braccio, a sei mesi le poppate sono ancora frequenti e si tratta solo di aspettare qualche mezz’ora. Scendo in cucina e visto il ritardo una tirata d’orecchi arriva puntuale…
Finita la cena rassettato la cucina accendiamo la tv per qualche minuto di relax, ma stranamente nonostante fossero le 21 passate nell’angolo dello schermo c’era ancora il simbolo del TG1, il primo pensiero è per qualche fatto tragico, attentato, terremoto, qualche incidente come troppo spesso capita in Italia e nel mondo. Alzo l’audio per capire cosa è successo e rimaniamo increduli ascoltando quanto il giornalista sta raccontando, La Germania Est ha aperto le frontiere e ancora più incredibile la gente comune sta abbattendo il muro che per 28 anni ha diviso in due Berlino.
Era incredibile pensarlo anche solo poche settimane prima, ma stava succedendo e le guardie stavano a guardare se non addirittura aiutando la popolazione, quasi scusandosi di quanto dolore hanno provocato le loro armi in 28 anni.
Mio figlio era nato pochi mesi prima e ammetto di avere pensato che sicuramente sarebbe cresciuto in un mondo migliore, un mondo con meno guerre. Pochi anni prima era terminata la guerra del Vietnam, nel mondo tutto sommato c’erano solo piccoli conflitti locali e la divisione fra Est e Ovest era l’ultimo residuo lasciato dalla II guerra mondiale.
Poi le cose purtroppo sono andate molto diversamente!
Tornando al mondo della musica questo avvenimento ha lasciato un segno notevole, sono in molti che hanno messo in musica questo avvenimento e qualcosa ho trasmesso in radio. Ma se volete ascoltare e leggere altro vi lascio il link dove troverete un elenco completo e interessante di cantanti e gruppi che hanno pubblicato canzoni sull’argomento.
Sicuramente queste poche righe sono un modo di ricordare ai meno giovani un evento sicuramente lontano nel tempo e altrettanto importante e l’occasione per chi non c’era di ascoltare e leggere di quegli anni e capire molto di quanto sta succedendo oggi.
Una fotografia datata 1973 il festival di Woodstock era distante 4 anni e un po’ in tutta l’America si sta diffondendo la parte migliore di quei giorni.
Li chiamavano Hippy ragazzi poco più che maggiorenni diffondevano il loro messaggio di pace, amore e sì, il potere dei fiori in tutti gli Stati Uniti. Questa foto è stata scattata nel 1973 e gli hippy potevano essere visti ovunque.
Il perché di questo ricordo?
Semplice la colonna sonora di quegli anni la stiamo suonando e ascoltando ancora oggi ininterrottamente da sessant’anni, certo non più con i 45 giri o gli LP ma comunque è sempre nell’aria.
Creedence Clearwater Revival, Gli Who, Jimi Hendrix, Simon e Garfunkel, Led Zeppelin, Bob Dylan, I Rolling Stones, John Lennon, Janis Joplin…
Da questi semi poi nascono con sfaccettature diverse i vari generi ma dobbiamo ammettere che tutto è nato in quei giorni e poi entrati nella storia e non solo musicale.
Ovviamente ci furono anche eccessi, ma che non sono riusciti a fermare questa rivoluzione pacifica, probabilmente l’unica che ci ha cambiati senza fare vittime o martiri.
C’è ancora un un quadro da appendere quando si parla degli anni passati, i film!
Oggi non si esce quasi più per andare a vedere un film, in casa abbiamo i mega schermi da 40 , 80, 100 pollici e impianto audio con Surround e un numero infinito di altoparlanti ma Prima della caduta del muro, prima di Woodstock cerano le sale cinematografiche. Quasi tutti gli oratori l’avevano cosi come tutti i paesi.
Si proiettavano film Western dove ai tempi le giubbe blu di John Wayne erano gli eroi e gli indiani i cattivi, come Comanceros o un Dollaro d’onore o i primi spaghetti western come Per qualche dollaro in più o il bello il brutto e il cattivo, le commedie come la Dolce Vita, o i musicarelli con i cantanti in voga in quegli anni.
Poi i film comici con gli indimenticabili Ollio e Stanlio, Toto, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Ma il filone che preferisco e mi ha sempre affascinato è quello di fantascienza dove si iniziava ad immaginare i viaggi spaziali ma anche i nuovi cattivi. Se devo indicarne uno è sicuramente Il pianeta proibito, film di fine degli anni 50 ma che ammetto che all’uscita dalla sala cinematografica ero davvero terrorizzato! Un film che nella sua semplicità di effetti speciali era molto innovativo con i robot, l’energia infinita che ancora oggi stiamo cercando. Passione mai finita per questo genere e da UFO con il comandante Straker, oppure Spazio 1999 e ovviamente la saga di Guerre Stellari.
Oggi, come detto all’inizio, i film si preferisce vederli in casa tant’è che le sale cinematografiche sono quasi sparite così come è sparita quella emozione che si aveva quando seduto in poltrona (rigorosamente di legno) magari con il sacchetto dei Pop-Corn o le “stringhe” di Liquirizia.
Perché di questa strana pagina poco musicale di appunti?
Perché oggi è un di quei giorni particolari dove ci si ferma a guardare indietro e fare i conti con se stessi.
E restando in tema chiudo questa pagina con una frase di Francesco De Gregori presa da Buffalo Bill:
Avevo pochi anni e poi vent’anni sembran pochi,
poi ti volti a guardarli e non li trovi più.
Se sete arrivati fino a questo punto vi meritate un grazie sincero!
Enrico